La Velostazione Dynamo è dalle sue origini un luogo di tutti e per tutti, ma mai quanto nell’ultimo anno.
La ferma volontà di rimanere spazio di socialità e servizi liberamente fruibile da cittadini e turisti ci è stata infatti confermata dalla vostra incredibile risposta.
Una grande comunità che, nel momento di crisi per l’ennesimo stallo del cantiere, ci ha sostenuto prima con il crowfunding e poi portando idee ed energie nelle assemblee aperte che abbiamo organizzato.
E quindi, mentre il cantiere è finalmente partito gli operai lavorano al progetto architettonico, noi creiamo sinergie e coprogettiamo la Velostazione del futuro.
Come già sapete, ci attende un anno di convivenza con i lavori, con l’area eventi chiusa e i servizi bici che rimangono attivi in uno spazio ridefinito di volta in volta al progredire della ristrutturazione.
In questo periodo, ci sarà un bando del Comune per riassegnare lo spazio a lavori ultimati: noi siamo intenzionati a continuare questa esperienza, ma abbiamo bisogno di confrontarci con voi, per ricostruire insieme un’idea e una pratica di Velostazione che prenda il meglio di quanto sperimentato in questi 4 anni, analizzi le criticità e proponga nuove funzioni e un diverso approccio al progetto.
Per proseguire la discussione avviata la scorsa primavera, il 9 ottobre si è svolta la terza assemblea aperta sul futuro di Dynamo, negli spazi di Porta Galliera.
Siamo stati felici di trovare, oltre a soci e amici di sempre senza i quali la Velostazione non potrebbe esistere,realtà nuove e singoli che sono interessati alle attività legate alle promozione dell’uso della bicicletta e a tematiche ambientaliste.
La discussione, partecipata ed estremamente stimolante, ha lavorato principalmente su questi interrogativi:
Quali attività e quali modalità di gestione possono aiutarci a realizzare la Veloruzione a Bologna? Quali soggetti e quali mondi devono essere inclusi in questo progetto?
E in particolare, quale può essere il ruolo di Dynamo rispetto a movimenti come Extinction Rebellion (presente all’assemblea), Fridays For Future e altre realtà che per comunanza di intenti possiamo coinvolgere, dialogando in modo produttivo senza pretendere di assorbirle?
Pur non potendo esaurire in poco tempo un tema così complesso e identitario, durante l’assemblea è emersa la volontà di continuare a collaborare con Extinction Rebellion che, nel rispetto delle sue peculiarità come movimento, verrà ospitato negli spazi di Porta Galliera poiché al momento senza sede.
Da altri interventi di singoli, è anche emersa la centralità di Dynamo e Salvaiciclisti come luoghi fisici e virtuali in cui raccogliere istanze per facilitare la ciclabilità cittadina e aiutare le persone ad adottare stili di vita più sostenibili.
Che fare delle attività sospese nel frattempo e in particolare della ciclofficina popolare?
Forse uno dei temi più attesi: l’assemblea ne ha sancito la riapertura, grazie al grande lavoro svolto dai soci di Salvaiciclisti e alcuni nuovi volontari venuti appositamente. Per maggiori info, ecco la news dedicata.
Quale sarà il necessario equilibrio da trovare tra creazione di lavoro, sostenibilità economica e obiettivi sociali del progetto?
Quale la forma giuridica più adatta per un progetto così sfaccettato?
La discussione ha ruotato molto attorno al concetto di cooperativa di comunità. Quale ruolo dovranno avere cooperativa Dynamo e associazione Salvaiciclisti Bologna, sia reciprocamente che verso l’esterno?
Molti sono stati gli interventi, da quelli più generali sul significato del progetto ad alcuni più specifici che hanno tentato di evidenziare possibili malesseri nella convivenza tra persone pagate e clienti paganti e volontari e utenti di servizi gratuiti.
L’ipotesi
è quella di arrivare, affiancando la coprogettazione a un percorso
formativo, ad un modello di cooperativa con una forte integrazione
della parte associativa, e di costruire un
modello di ibridazione nella gestione e collaborazione
dipendente/volontario per il raggiungimento degli stessi obiettivi.Il
percorso formativo dovrà puntare alla creazione
di un modello di gestione nuovo e che a livello normativo oggi non
esiste ma che risponde alle nostre esigenze condivise.
Le
energie in campo sono molte e tanto è il lavoro da fare: l’assemblea
si conclude con una proposta
di lavorare per tavoli, per permettere a ognuno di dare il suo contributo sui temi che più
sente vicini.
Presto
vi comunicheremo quali saranno i tavoli di lavoro e come
partecipare.
Intanto
ancora una volta grazie per il vostro sostegno. Vi aggiorniamo in
tempi brevissimi!